venerdì 21 marzo 2008

Bauman, la valigia e i Corinzi


Partenza per Londra, stasera. Non ne ho così voglia, così riempio la valigia di libri pensando che "...se proprio mi annoio al massimo leggo...".
Sto guardando da lontano la copertina di "Amore liquido" di Zygmunt Bauman. Il libro da pausa pranzo, il libro da una pagina al giorno, riletta tre volte perchè si arriva a fine frase con l'impressione di non aver capito qualcosa di fondamentale.
Me lo porterei dietro in primis per finirlo, poi per dire a me stesso che ce l'ho fatta (pacca sulla spalla, poi lo metto nella libreria aspettando che qualcuno mi chieda se l'ho letto e che ne penso), per frasi come "Non esistono soluzioni locali a problemi globali".
Eppure non credo che lo porterò, forse è meglio cominciarne uno nuovo, perchè se poi questo lo finisco a metà viaggio, tipo in aereo, mentre sto cercando di dimenticarmi di essere su una di quelle baracche volanti della Ryan Air? No no no, grazie. E poi, proprio quando mi dichiaro totalmente convinto e avvinto dalla sua analisi sulla precarietà dei rapporti affettivi, mi frenano tiepide considerazioni sull'impegno nei rapporti e sull'amore per il prossimo, conditi con l'impressione che al vecchio manchi qui l'energia per andare oltre e azzardare non una soluzione magica, ma almeno per lasciare aperta la questione e prepararsi ad un possibile disastro.
Lui (Zygmunt, intendo) non lo sa, ma così facendo scopre il fianco a Davide Maglie, che sul sito dell'ICN ha tutto pronto per la soluzione, tutto facile, in culo all'analisi di Bauman e ai miei sforzi per affrontarla, condividerla o per sentirmene deluso. Dice, il Maglie, che "la tradizione cristiana, nello splendido inno di 1 Corinzi 13, risponde indicando prima alcune cose che l'amore NON FA: "l'amore non invidia; l'amore non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s'inasprisce, non addebita il male, non gode dell'ingiustizia" e poi definisce ciò che l'amore COMPORTA: "gioisce con la verità; soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa". L'amore cristiano è rivolto all'altro e riceve la sua forza dal Totalmente Altro. Nel linguaggio biblico "possiamo amare, perché siamo stati amati" da Dio. La nostra sarà una risposta parziale e imperfetta. Ma deve tendere all'infinito. Quello che l'amore liquido post moderno non potrà mai nemmeno immaginare, Dio l'ha già compiuto. Sta a noi decidere: rassegnarci alla instabilità/precarietà dei rapporti del tempo in cui viviamo o cercare un rapporto con Dio e con gli altri umani - radicalmente diverso. Nel segno della grazia".(http://www.icn-news.com/index.php?do=news&id=2362)
Benissimo, ottimo. Grazie della soluzione, come ho fatto a non pensarci.
Bauman, zero pippe sull'amore liquido, ce pensa Dio.
Amore liquido zero Dio uno.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Complimenti per il blog, mi ha fatto sorridere il commento alla mia recensione.. volevo solo specificare che per me Bauman è immenso: anche nei suoi libri meno riusciti ci sono delle perle e intuizioni illuminanti che valgono il prezzo del libro. Il problema non è Bauman, ma il modo in cui abbiamo deciso di vivere le relazioni..e comunque Dio vince con tutti, sennò che Dio sarebbe!:)

Davide