martedì 1 aprile 2008

Sballo!

La relazione dell'uomo con la droga mi sembra senza tempo. Ha a che fare con le scelte personali,la pericolosità sociale, l'efficienza produttiva, l'eticità, le responsabiltà. Non si è vili se si sceglie di uscire consapevolmente da qualcosa per entrare in qualcos'altro, di uscire da se' per perdersi, non si è vili quando si ammette di faticare, di aver paura, non si è vili se ci si concede una pausa, non si è vili se si cerca un'emozione. Lo si fa con il paracadute, con la moto, con la bibbia, con la musica, con la droga. Si è vigliacchi quando si preferisce condannare qualcosa perchè lo si teme, perchè è meglio dire "è merda" piuttosto che pensare con calma e onestà. E' facile così, è semplice pensare che il rischio che si prende chi si droga sia meno buono del rischio che si prende chi vola, scia, arrampica, combatte guerre. Chi si droga decide che in quel momento ciò che è meglio per se' è prendersi una pausa, scappare, volare, arrampicare, concedersi un pò di serenità o di vuoto. Questo è, come è sempre stato, l'uomo che fugge dalla sua condizione ineludibile di uomo. Il paradosso è, semmai, che nemmeno l'uomo riesce a essere uomo senza desiderare almeno un po' di non esserlo. A questo non siamo educati: a vivere il paradosso. A ben guardare, lo vedo in ogni angolo, e lo vedo sempre, sano, malato, drogato o sobrio che sia.

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