lunedì 7 luglio 2008

Crucirana


A quanto pare, al Museo di Arte Moderna di Bolzano hanno coperto la rana crocifissa. Ora, proprio sorpresi sorpresi non si dovrebbe essere, non ci dovrebbe più inquietare questa storia che l'opera d'arte la espongoo ma che se qualcuno di quelli storce il naso la copro, con tanti saluti alla dignità di una scelta fatta su basi artistiche ed estetiche e alla supposta funzione del museo in quanto tale.

Quello che mi fa davvero rabbrividire sono i retroscena e le dichiarazioni legate a questa vicenda. Il presidente della provincia da una parte si dà da fare per screditare la scelta dell' artista ("Un artista in crisi" ha precisato maliziosamente, quasi fosse un calciatore che non segna più...) (ma poi che cazzo vuol dire un artista in crisi? essere un artista vuol dire più o meno stare in crisi tutto il tempo, o per lo meno viversi le crisi come momenti produttivi), dall'altra ricorre ad espedienti da operetta per far cagar sotto i colleghi di giunta, fingendo di parlare al telefono con il papa.

Il peggio però viene dall'assessore alla cultura Sabrina Kasslatter Mur, che dichiara: "Toglietela, ci offende, Non siamo a New York". Che cazzo vuol dire? Non siamo furbi come a New York? Non siamo aperti come a New York? Non ci piace l'arte come a New York?

Oppure significa: "qui non possiamo esporre opere d'arte che mettano in discussione simboli e poteri, che rappresentino punti di vista critici, che siano semplicemente ironici o caustici, semplicemente che siano opere d'arte, come fanno a New York?"

lunedì 23 giugno 2008

Rifiutarsi


L'altra sera, trullo d'estate, me ne scendo in strada a buttare i rifiuti organici nel deputato contenitore di color marrone, e incrocio la mia vicina di portone, anche lei intenta alla nobile arte del produrre rifiuti.
Butta il suo sacchetto nell'indifferenziato e sento inconfondibile rumore di bottiglie che si rompono.
La campana blu del vetro è a 50 metri dall'indifferenziato. La mia vicina di portone ha un culo enorme e tondo, ma non di quelli che si fa fatica a portare in giro; anzi, lei lo dimena con una certa civetteria, consapevole che il genere ha un suo affezionato seguito. Più che spazientito, mi sono esasperato. Forse è troppo complicato, forse è troppo faticoso (per via del culo, ma non credo), forse la madama non si documenta sull'attualità, forse è daltonica (ma no, la campana ha a bella posta una forma diversa).
L'ho odiata sul serio, con quell'odio speciale che ho per le persone superficiali e idiote.

mercoledì 11 giugno 2008

Profumo di donna

Qualche pomeriggio fa ho visto "Profumo di donna" di Dino Risi. Nemmeno mi pensavo che esistesse; mi era piaciuto tanto quello con Al Pacino ed ero tutto contento e pensavo a quanto era bravo lui (e in effetti è bravo). Però questo di Risi è una botta pazzesca. E Gassman è un mostro.
Mi son peritato di andare a leggere il Mereghetti in proposito e lui, da bravo stronzo, fa le solite critiche sul finale "accomodante". Il fatto è che mi sembra tutt'altro, piuttosto un epilogo onesto e amaro, una considerazione cruda sul fatto che nonostante tutto alla fine si cede sempre alla necessità, alle cose comode, ai compromessi. Ci si scorda un po di se', gli impeti si placano e tutti siamo un po' meno integri, tutti siamo un po' meno dell'immagine che abbiamo di noi stessi. Tranne Mereghetti, che non resiste a guardarsi e si piace così, distaccato e snob.

domenica 25 maggio 2008

Verde Buono


Non mi ricordavo più quanto fosse buono il peperonetto verde fritto nell'olio. E' davvero ottimo. L'unico inconveniente è che friggendo tende ad esplodere, per cui ricordate di mettere un coperchio alla padella, chè altrimenti l'olio vi va a finire dappertutto. Poi uno se li può mangiare senza sale, con i cracker salati. La consolazone gastronomica,quando non è semplicemente un consolarsi mangiando una cosa qualsiasi, è un atto sublime. Mentre stavo in bagno seduto, ho cominciato ad immaginarmeli, i peperonetti, e non erano che le undici. Poi però mi è venuto in mente, chissà perchè, che Sumo, il programma della Zucconi su RadioDue, è una noia mortale. L'altro giorno l'ho ascoltato di sfuggita e mi sono chiesto se c'era qualcosa di più pesante che stare a discutere sulle ipotesi di definizione del termine festival in Italia. Ho spento perchè se mi mettevano anche una canzone della Mannoia morivo lì.

lunedì 5 maggio 2008

Alla cavernicola maniera


E che vuoi fare?
Se uno non ti offre un sigaretto, ovvero non ti dà qualcosa di suo quando glielo chiedi, vuoi non picchiarlo? E se ci sono gli amici con te, vuoi che non lo picchino pure loro? E di già che lo picchi, vuoi non ridurlo in fin di vita?
E che vuoi fare?
Se parcheggi l'autoveiculo in piazza vittorio a torino, in divieto di sosta, e ti fan la multa, vuoi non picchiare il vigile urbano e poi scappare tra la folla? E già che ci sei, tu folla, vuoi non insultare gli urbani con qualche coretto da stadio?
Ci meritiamo tutto quel che ci sta capitando.
Cavernicoli di merda.

giovedì 17 aprile 2008

La boccia del pesce rosso

Ce la sto facendo.
Sto evitando tutti i tg+tutti i giornali (pure quelli gratis sulla metro) e quando vado al cesso leggo Charlie Brown.
Dal 13 Aprile sono in beato isolamento.
Ho messo pure le piante sul terrazzo, se proprio devo mi lamento con loro. Però non capita, mi è di botto passato l'interesse, come per il calcio dopo l'affare Moggi.
Sento di aver dato tutto; l'energia mi manca, sento di non aver nulla di nuovo da dire, quando parlo di politica mi esaspero e mi autoannoio in profondità.
E sono stanco delle cene in cui si parla dell'Italia ignorante e senza memoria.
E sono stanco di quelli che dicono che non possiamo non parlare di politica e che tutto quello che si fa è politica.
Un bel cazzo.
Non si può più combattere o discutere a queste condizioni, con questa gente, a questo livello, su questi argomenti. E' una questione di dignità.
Tu vai pure a teatro che io ti aspetto a casa.

mercoledì 9 aprile 2008

Magdi Cristiano

Mi son svegliato di soprassalto, ho fatto tutto in fretta. Ho lucchettato la bici nel cortile dell'ufficio. Poi è suonata la sveglia: le 7 e 50. Ma ormai sono già al lavoro (mi devo far vedere da uno bravo). Ci casco di nuovo: invece di finire il mio libro vado in giro per i blogs e finisco sul sito dell'ICN, il mio preferito. Mi ero dimenticato che Magdi Allam s'è fatto battezzare dall'incredibile Benedetto nel giorno di Pasqua, scegliendo il nome di Cristiano. Mi vien da pensare che poteva farsi battezzare a Cerveteri e farsi chiamare Luigi. Mi vien da pensare che quando qualcuno accetta di prendere parte a questo dramma, in cui i poteri usano l'odio e lo spettacolo per legittimarsi, perde fino all'ultimo grammo della propria dignità. Di nuovo, l'atto simbolico sostituisce la profondità, la concretezza, la volontà di affrontare realmente un problema, un rapporto, un cambiamento. Nei commenti seguiti all'avvenimento, pro o contro, si avverte chiaramente il gusto della fruizione dell'atto simbolico e la soddisfazione ancora maggiore di poterlo commentare, evitando così l'approfondimento delle questioni che solleva. Sì, mi sono accorto che lo sto facendo anche io; ci vivo anche io, come tutti, qua dentro, e non faccio niente di diverso. Ma me ne accorgo, cazzo, e ci provo, ci provo a non bermele tutte.
Magdi Cristiano. Minchia che depressione.

martedì 1 aprile 2008

Sballo!

La relazione dell'uomo con la droga mi sembra senza tempo. Ha a che fare con le scelte personali,la pericolosità sociale, l'efficienza produttiva, l'eticità, le responsabiltà. Non si è vili se si sceglie di uscire consapevolmente da qualcosa per entrare in qualcos'altro, di uscire da se' per perdersi, non si è vili quando si ammette di faticare, di aver paura, non si è vili se ci si concede una pausa, non si è vili se si cerca un'emozione. Lo si fa con il paracadute, con la moto, con la bibbia, con la musica, con la droga. Si è vigliacchi quando si preferisce condannare qualcosa perchè lo si teme, perchè è meglio dire "è merda" piuttosto che pensare con calma e onestà. E' facile così, è semplice pensare che il rischio che si prende chi si droga sia meno buono del rischio che si prende chi vola, scia, arrampica, combatte guerre. Chi si droga decide che in quel momento ciò che è meglio per se' è prendersi una pausa, scappare, volare, arrampicare, concedersi un pò di serenità o di vuoto. Questo è, come è sempre stato, l'uomo che fugge dalla sua condizione ineludibile di uomo. Il paradosso è, semmai, che nemmeno l'uomo riesce a essere uomo senza desiderare almeno un po' di non esserlo. A questo non siamo educati: a vivere il paradosso. A ben guardare, lo vedo in ogni angolo, e lo vedo sempre, sano, malato, drogato o sobrio che sia.

venerdì 21 marzo 2008

Bauman, la valigia e i Corinzi


Partenza per Londra, stasera. Non ne ho così voglia, così riempio la valigia di libri pensando che "...se proprio mi annoio al massimo leggo...".
Sto guardando da lontano la copertina di "Amore liquido" di Zygmunt Bauman. Il libro da pausa pranzo, il libro da una pagina al giorno, riletta tre volte perchè si arriva a fine frase con l'impressione di non aver capito qualcosa di fondamentale.
Me lo porterei dietro in primis per finirlo, poi per dire a me stesso che ce l'ho fatta (pacca sulla spalla, poi lo metto nella libreria aspettando che qualcuno mi chieda se l'ho letto e che ne penso), per frasi come "Non esistono soluzioni locali a problemi globali".
Eppure non credo che lo porterò, forse è meglio cominciarne uno nuovo, perchè se poi questo lo finisco a metà viaggio, tipo in aereo, mentre sto cercando di dimenticarmi di essere su una di quelle baracche volanti della Ryan Air? No no no, grazie. E poi, proprio quando mi dichiaro totalmente convinto e avvinto dalla sua analisi sulla precarietà dei rapporti affettivi, mi frenano tiepide considerazioni sull'impegno nei rapporti e sull'amore per il prossimo, conditi con l'impressione che al vecchio manchi qui l'energia per andare oltre e azzardare non una soluzione magica, ma almeno per lasciare aperta la questione e prepararsi ad un possibile disastro.
Lui (Zygmunt, intendo) non lo sa, ma così facendo scopre il fianco a Davide Maglie, che sul sito dell'ICN ha tutto pronto per la soluzione, tutto facile, in culo all'analisi di Bauman e ai miei sforzi per affrontarla, condividerla o per sentirmene deluso. Dice, il Maglie, che "la tradizione cristiana, nello splendido inno di 1 Corinzi 13, risponde indicando prima alcune cose che l'amore NON FA: "l'amore non invidia; l'amore non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s'inasprisce, non addebita il male, non gode dell'ingiustizia" e poi definisce ciò che l'amore COMPORTA: "gioisce con la verità; soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa". L'amore cristiano è rivolto all'altro e riceve la sua forza dal Totalmente Altro. Nel linguaggio biblico "possiamo amare, perché siamo stati amati" da Dio. La nostra sarà una risposta parziale e imperfetta. Ma deve tendere all'infinito. Quello che l'amore liquido post moderno non potrà mai nemmeno immaginare, Dio l'ha già compiuto. Sta a noi decidere: rassegnarci alla instabilità/precarietà dei rapporti del tempo in cui viviamo o cercare un rapporto con Dio e con gli altri umani - radicalmente diverso. Nel segno della grazia".(http://www.icn-news.com/index.php?do=news&id=2362)
Benissimo, ottimo. Grazie della soluzione, come ho fatto a non pensarci.
Bauman, zero pippe sull'amore liquido, ce pensa Dio.
Amore liquido zero Dio uno.

venerdì 14 marzo 2008

L'acqua Fiji


Questa storia dell'acqua Fiji mi affascina. Non potrei avere una vita in cui anche l'acqua deve avere un surplus di significato. Non nego che mi faceva rabbia avere le Madigan al posto delle Adidas, a undici anni, ma almeno preferivo Tentoni a Maradona.

L'acqua mi piacerebbe che fosse solo acqua.
Overdose di simboli.

Eppure, il simbolo sembra non stancare mai, sembra creare dipendenza e addirittura sopraffare la cosa in se'. Sembra quasi difficile che l'acqua sia solo acqua, e sicuramente l'acqua Fiji è più Fiji che acqua.

giovedì 13 marzo 2008

Indecisi

E'vero, quando avevo undici anni tifavo Cremonese e il mio giocatore preferito era Tentoni.
Aveva questa divisa rossa e grigia. Non ch fosse sto pezzo d'uomo ma gli stava su proprio bene. Quando alla radio sentivo che faceva goal mi sembrava di vederlo.
Avevo undici anni e non capivo un cazzo di calcio. Odiavo Maradona.
Ma avevo undici anni.

"...gli incerti comprendono ancora oltre un terzo dell'elettorato. E' quanto emerge dall'ultimo sondaggio dell'Atlante Politico, realizzato da Demos per la Repubblica".
Non può essere così....vuoi vaniglia o pesca? tortiglioni o trenette?
Puoi non sapere se andrai a votare, puoi non sapere se lei ti piace ancora o è veramente ora di lasciarla...
Puoi chiederti se la sinistra c'è ancora, se è qualcosa di più che passare un ventennio a votare Bertinotti...
Non puoi essere incerto, non sapere se votare di qua o di là...una cristo di idea la devi avere, per dio, non il giorno 13 ma in generale...
Tentoni era il migliore, io avrei votato lui, non aspettavo la domenica per deciderlo, lo sapevo dal lunedì.

Last Batzu's Spring

Ho notato che oggi fa caldo.
Nel mentre, stavo guardando il culo alla mia collega. E' strana, alta e fragile.
Non è male, ho pensato. Senza aver bevuto nemmeno una birra.
Primavera.
Ogni volta ho paura che sia l'ultima.