lunedì 23 giugno 2008

Rifiutarsi


L'altra sera, trullo d'estate, me ne scendo in strada a buttare i rifiuti organici nel deputato contenitore di color marrone, e incrocio la mia vicina di portone, anche lei intenta alla nobile arte del produrre rifiuti.
Butta il suo sacchetto nell'indifferenziato e sento inconfondibile rumore di bottiglie che si rompono.
La campana blu del vetro è a 50 metri dall'indifferenziato. La mia vicina di portone ha un culo enorme e tondo, ma non di quelli che si fa fatica a portare in giro; anzi, lei lo dimena con una certa civetteria, consapevole che il genere ha un suo affezionato seguito. Più che spazientito, mi sono esasperato. Forse è troppo complicato, forse è troppo faticoso (per via del culo, ma non credo), forse la madama non si documenta sull'attualità, forse è daltonica (ma no, la campana ha a bella posta una forma diversa).
L'ho odiata sul serio, con quell'odio speciale che ho per le persone superficiali e idiote.

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