mercoledì 9 aprile 2008

Magdi Cristiano

Mi son svegliato di soprassalto, ho fatto tutto in fretta. Ho lucchettato la bici nel cortile dell'ufficio. Poi è suonata la sveglia: le 7 e 50. Ma ormai sono già al lavoro (mi devo far vedere da uno bravo). Ci casco di nuovo: invece di finire il mio libro vado in giro per i blogs e finisco sul sito dell'ICN, il mio preferito. Mi ero dimenticato che Magdi Allam s'è fatto battezzare dall'incredibile Benedetto nel giorno di Pasqua, scegliendo il nome di Cristiano. Mi vien da pensare che poteva farsi battezzare a Cerveteri e farsi chiamare Luigi. Mi vien da pensare che quando qualcuno accetta di prendere parte a questo dramma, in cui i poteri usano l'odio e lo spettacolo per legittimarsi, perde fino all'ultimo grammo della propria dignità. Di nuovo, l'atto simbolico sostituisce la profondità, la concretezza, la volontà di affrontare realmente un problema, un rapporto, un cambiamento. Nei commenti seguiti all'avvenimento, pro o contro, si avverte chiaramente il gusto della fruizione dell'atto simbolico e la soddisfazione ancora maggiore di poterlo commentare, evitando così l'approfondimento delle questioni che solleva. Sì, mi sono accorto che lo sto facendo anche io; ci vivo anche io, come tutti, qua dentro, e non faccio niente di diverso. Ma me ne accorgo, cazzo, e ci provo, ci provo a non bermele tutte.
Magdi Cristiano. Minchia che depressione.

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